dicembre 1, 2010

Profilo silenzioso, ore senza rumore, solo il vento a far ondeggiare la vita che scorre veloce. Nuvole attaccate, il sole che spalanca i suoi raggi per accogliere la dolcezza di un corpo e la sua anima. Le sue ali volteggiano, accecano gli occhi chiusi in un pianto. I ricordi iniziano a farsi più vivi, anche se il distacco obbligato ci lascia sospesi tra l’attimo in cui non riusciamo ancora a dare un senso alle cose sino a quei momenti in cui ci rendiamo conto che qualcuno ci ha davvero lasciato. Ma ricordiamoci che vive ancora in noi, nelle nostre parole, nei nostri comportamenti, nel nostro modo di vivere l’amore. Non cessa mai di essere parte di quest’universo che sembra sempre statico e invece cammina accanto a noi, dall’alto in basso. Metamorfosi fisica di un involucro che è stato creato, si è evoluto e si è intensificato. Braccia esili che diventano robuste, per realizzare qualcosa di bello, di desiderato, che profuma di sogni e di un legame che non verrà mai spezzato da colei che ti ha creato, anche dopo che ti avrà già salutato.

 

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